Benvenuti a Buenos Aires

BENVENUTI A BUENOS AIRES 
Il primo pezzo de Il viaggio di Gio

“C’è un tempo, in cui devi lasciare i vestiti. Quelli che hanno già la forma abituale del tuo corpo, e dimenticare il solito cammino che sempre ci porta negli stessi posti. È l’ora del passaggio. E se noi non osiamo farlo, resteremo sempre lontani da noi stessi”.
Fernando Teixeira de Adrade

Eccomi a Buenos Aires! Prima tappa del mio lungo viaggio.
Ho una grandissima voglia di condividere con tutti, in particolare con i miei amici e concittadini, l’unicità assoluta di questa avventura, per una donna come me, che per la prima volta nella vita riesce a liberarsi dal senso del dovere, dall’idea di non essere all’altezza, di non essere capace, dalla paura di non farcela, e finalmente “molla gli ormeggi” ( come ha detto il mio amico Francesco) e riesce a trovare il coraggio di uscire dalla confort zone, fatta di abitudini, belle e appaganti, ma sempre abitudini.

Ecco perché questa mia rubrica non sarà solo il racconto delle bellezze paesaggistiche e culturali di un continente, ma anche un racconto di sensazioni e riflessioni.

Innanzitutto la prima cosa da sottolineare è l’estrema gentilezza della gente, che assolutamente non giudica ma accoglie, sostiene e se può aiuta. Potrei elencare in una sola settimana una serie lunghissima di persone che mi hanno dato una mano, un consiglio, una indicazione. 
Mi limiterò a raccontarvi di alcuni professori di italiano che mi hanno organizzato una serata intera, purtroppo era la prima in assoluto, ma è stata molto bella, in un attimo tutti amici, e molti di quelli che leggono sanno come sia difficile tra prof “rompere il ghiaccio”. 
E poi non posso non citare Federico, il mio host di Airbnb, con il quale condivido il suo piccolo appartamento, nel bellissimo e strategico quartiere di San Telmo. Mi ha aiutato in molte occasioni e a volte la sera facciamo delle lunghe chiacchierate. 
A questo punto apro una parentesi sulla bellezza del fatto che la lingua non è assolutamente un problema: io parlo italiano mettendo ogni tanto qualche vocabolo spagnolo (spero proprio di migliorare il mio idioma stentato); e magicamente tutti capiscono e cercano come me di farsi capire. 
Voglio raccontarvi anche di Adriana, un architetto amica di amici, con la quale ho passato una piacevolissima giornata al Museo di Arte Moderna e a spasso per la città, come se ci conoscessimo da tempo.

Ma non posso tralasciare le mie visite “turistiche”. Innanzitutto il Barrio in cui vivo, San Telmo, con il suo cuore nella piccola Plaza Dorrego, mi sembra un po’ Montmartre ma con quel languore focoso e nostalgico tutto argentino. Ogni domenica vi si svolge la Feria, un brulicante mercato di antiquariato e non solo, ed inoltre lungo Calle Defensa, si trova il Mercato Coperto, il più ricco, colorato, affascinante, curioso, gustoso mercato che io abbia mai visto finora. 
Alla sera prima di rientrare, adoro sedermi ad un tavolo del Caffè Dorrego e bere una cerveza con delle arachidi, assaporare la languida decadenza del posto. Vecchie foto in bianco e nero alle pareti molto alte, tavoli e boisserie alle pareti completamente ricoperte di scritte incise, facendo percepire il tempo che è passato. È vecchia e malinconica anche la musica in sottofondo. Tutto questo mi fa sentire a mio agio, non una semplice turista di passaggio. 
Ovviamente non posso non citare Plaza de Mayo e la Casa Rosada, residenza del Presidente; e lì vicino il famosissimo Caffè Tortoni, il bar storico, ritrovo di artisti, poeti e uomini di cultura, un po’ troppo patinato e turistico per i miei gusti. 
Vi voglio parlare ancora del magico Cimitero de La Recoleta, raccolto all’interno di un ricco quartiere residenziale. Vi ospita i monumenti funebri e le tombe delle più illustri famiglie di Buenos Aires, tra cui quella della amatissima Evita. Quello che mi ha colpito di questo cimitero è la sensazione di decadenza, di dissolvenza e di fragilità dei beni e delle bellezze terrene. Le tombe sono in genere piccole, non curate; la particolarità è che quasi tutte hanno al loro interno le bare ben visibili ai visitatori. Segno di un uso che noi non abbiamo. 
Inoltre ho partecipato ad una visita guidata al Teatro Colon, il ricchissimo teatro dalla acustica perfetta, dove andrò la settimana prossima per assistere al balletto Romeo y Julieta. 
Assolutamente da non perdere, se siete amanti del genere, anche una visita alla libreria El Ateneo, che si trova all’interno di un vecchio teatro; magnifica, interessante, ricca di volumi di tutti i generi che si possono consultare liberamente, assistiti dal personale affabile e competente che vi consiglia. 
Intanto prosegue il mio allenamento in vista della maratona il 23 settembre, allenamento quasi quotidiano a Puerto Madero o all’interno del vastissimo Parco Riserva Naturale, che si affaccia sull’Oceano Atlantico. Il clima è le temperature sono perfette in questo periodo dell’anno. 
Ora vi saluto e spero di potervi raccontare presto altre nuove esperienze, e vi ricordo il sito ilviaggiodigio.it, in cui raccolgo in maniera più completa gli appunti di viaggio. 

Nelle foto ci sono: io in Plaza de Mayo, Il Mercato coperto di San Telmo, l’accoglienza del gruppo di professori, uno scorcio della libreria El Ateneo e del Teatro Colon. Il Caffè in Plaza Dorrego


6 pensieri su “Benvenuti a Buenos Aires

  1. Che meraviglia Giorgia. È come se fossi sempre con te. L’abitudine di guardare il tuo sito ogni mattina è il mio nuovo “caffè di gramellini”.
    Diventerai famosa sorellina 😘
    Però è comfort zone con la m 😂😂😂
    Ti voglio bene

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