Giorgia

Ciao a tutti! Mi chiamo Giorgia e faccio la prof di Italiano e Storia in un Istituto Professionale Alberghiero di Biella. A cinquant'anni ho preso una importante decisione. Da Settembre partirò per il mio anno sabbatico di visita e studio attraverso il Sud America. Ci sono momenti nella vita in cui certe cose vanno proprio fatte. Questo è il mio. Seguitemi attraverso ilviaggiodigio.it Spero di darvi suggerimenti, idee, consigli e informazioni utili per i vostri viaggi o anche per i vostri sogni!

Giulia e Sally si incontrano

La strada per arrivare al caffè la fanno in macchina e lungo la strada possono vedere il mare mediterraneo lungo il quale si sdraia la città di Alexandria. Giulia osserva la strada con molto un interesse euforico, è incuriosita del casino delle macchine e dei  diversi mezzi pubblici che fanno del viaggio un un’immersione nella vita urbana. Arrivati a destino si sente la

Campo aperto n.13

Equilibrio. Equilibrista. E’ inutile fingere, intanto la verità viene sempre a galla. Andare oltre le apparenze. Manca la prospettiva. Niente ci stupisce o ci sorprende. Ci penserà Sally a salvarla Sally e Giulia si trovano davanti alla Biblioteca di Alexandria.  “Cara Giulia, che piacere”  incontrarti!”  G.“Ciao Sally!! come va? Dove mi porti?”  S.“Sono molto stanca,

Campo aperto n.10

Incredibile. Movimento. Come si fa a trasferire il movimento su una tela immobile? E’ un’immagine viva e distinta con delle semplici pennellate a mò di puzzle. Voglia di muovermi, di correre, di fare tante cose. E allo stesso tempo voglia di unità, di ricomporre, di ricompormi, di mettere insieme. PRONTA PER RITORNARE AL FUTURO Pronta

Campo aperto n.9

Andy Warhol, Vesuvio, tele e serigrafie,1985 ESPLOSIONE Rosso fuoco. Groviglio, fili intrecciati che sembrano un mazzo di fiori e anche scrittura araba. Mi fa venire caldo e voglia di tuffarmici dentro. C’E’ ANCORA TANTO LAVORO DA FARE C’è ancora tanto lavoro da fare ma ora Sally non ne ha proprio voglia. Ora ha solo voglia

Campo aperto n.8

BIANCO E NERO Caldo e atmosfera sospesa. Mi fa venire in mente “L’isola di Arturo”, quello sopra che si tuffa è il perfido padre di cui ora non ricordo il nome (William Gerace?), quello sotto con la testa chinata è Arturo con il nome di stella, bagnato, il ciuffo che penzola come una bandiera senza

Campo aperto n.7

Oro, oro, oro. O sabbia del deserto. Trovo molto contrasto tra il volto del piccolo principe ed il resto. Ha gli occhi tristi, cupi, due buchi neri. Tutto fatto di cerchi che infondono protezione, senso di avvolgimento. Mondi simbolici, sfere sospese. Voglia di amico immaginario. VAI, E DIMMI SE LEI E’ ANCORA LI’ Mister Mohab