Inizio di una ribellione

INIZIO DI UNA RIBELLIONE

Fuori dal Delices, le bandierine greche del locale storico che fin dal 1907 mischia i sapori e le atmosfere di comunità come quella greca all’egizianità caotica, non ci sono più. C’è invece una luce che acceca, rossa, calda. Le due ragazze camminano verso il mare senza parlare. Persone o personaggi? Nemmeno loro lo sanno. Quello che è certo però è che entrambe sono state catturate, abbagliate, folgorate dalla città. Una di loro è piccola e ha gli occhi verdi bellissimi, un po’ persi, tondi, che si fermano sulle cose e sugli esseri viventi con fare incantato, li penetrano per un secondo o poco più, e poi si immaginano, inventano storie, passati inesistenti che eppure ci sono stati. Lei è una giovane donna che cammina veloce, a volte spaventata, sola, che non sa bene dove andrà a parare, ma sa che il tempo a disposizione è limitato e non va sprecato, perciò gode e sorride maliziosa pensando alla voce calda che pronuncia il suo nome e al sorriso tutto per lei di Mr. Mohab quando la guarda e dice: “I don’t speak italian.”

L’altra. L’altra è cicciottella, ha il colore e la consistenza delle pesche non ancora mature. Nasconde le sue insicurezze con una sana, vivace ironia ed intelligenza. I suoi occhi chiari sono screziati, cangianti come quelli di un gatto un po’ spaventato, irrequieto e pigro insieme. Si appoggia alle cose e alle persone facendo finta che siano stampelle. Ama i colori, quasi li venera, i suoi abiti sembrano quelli di una zingara zigana.

Ora camminano fianco a fianco verso il mare che si incendia, non si conoscono ma sono amiche. Non sanno se si trovano veramente (ma cosa significa poi questo avverbio?) ad Alexandria il 27 settembre 2023 alle 17.16, oppure se sono solo nella testa di chi se le è inventate. Hanno paura di non esistere ma vogliono scomparire per essere libere. Intorno a loro le donne anziane con le calze smagliate, i loro servitori che sciabattano con i piedi sporchi, i bambolotti impilati nelle vetrine dei negozi; appare persino un nano deforme e puzzolente alle loro spalle che le guarda con aria di superiorità. Tutto intorno il vortice di una città meravigliosa e difficile che quando tramonta il sole offre ai suoi raggi le facciate annerite dei palazzi decadenti, le strade rotte e disordinate, i venditori ambulanti di qualsiasi cosa, i mendicanti seduti per terra, una marea umana di vario genere.

Sally e Giulia vanno all’appuntamento con Mr. Mohab come si va ad un appuntamento con il destino.

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