Prima telefonata

PRIMA TELEFONATA

Giorgia: “ Hola què tal Ana?”

Ana: “ Ehi, ciao Giorgia, come va?”

Giorgia: “ Qui tutto bene, come al solito. Ti chiamo perché ho saputo che hai mandato la tua amica Giulia ad Alexandria e che ha conosciuto Sally.”

Ana: “ Ah! Si! Non te lo avevo detto? Volevo capire chi fosse Sally e visto che Giulia era da quelle parti le ho chiesto di andare a trovarla. Non ti disturba, vero?”

Giorgia: “ Ma figurati! Piuttosto è quella ingrata di Sally che mi disturba.”

Ana: “Ma dai! Pensavo foste amiche e che lei ti aiutasse con le lezioni. Giulia mi ha detto che Sally é molto in gamba, e che sono andate a prendere un caffé in un bar bellissimo.”

Giorgia: “ Si, il caffè da Delice, me lo ha detto. Ed è vero anche che dovrebbe aiutarmi qui ad Alex non solo con i ragazzi ma ad affrontare una serie di cose mie personali, è per questo che l’ho creata. Invece riesce solo ad innervosirmi con le sue lagne, le sue bambole che la fissano, ecc. Piuttosto, dimmi, la tua Giulia che tipo è?”

Ana: “ Ah! Giulia é una che fa sempre quello che vuole e quando le chiedi qualcosa diventa  capricciosa. Infatti non voleva che la mandassi in Egitto. Ha fatto un gran casino. Ma alla fine se ne é fatta una ragione ed é partita. Comunque non credo che sia stato tutto rose e fiori come mi ha raccontato.”

Giorgia: “ Anche Sally mi nasconde qualcosa. Che cosa l’hai mandata a fare qui esattamente?”

Ana: “ Praticamente leiDovrebbe trovare un traduttore per la sua casa editrice, perché vogliono pubblicare in italiano degli autori arabi contemporanei tradotti. E quindi approfittando della tua presenza in Egitto, l’unico posto dove conosco qualcuno che é a contatto con questo mondo cosí diverso, te l’ho inviata.”

Giorgia: “ Si, va bene, ma a parte i convenevoli e i pretesti, raccontami di lei veramente: per esempio Sally, che in teoria sarebbe proprio qui per questo, per lasciarmi andare e tirare fuori qualcosa di buono, alla fine continua a lamentarsi e sembra che mi nasconda qualcosa.”

Ana: “ Per questo ti dicevo che secondo me non sono state rose e fiori come mi ha raccontato. Lei é una cheHo tirato fuori Giulia per riprendere la mia vita in Italia, che ho lasciato tanti anni fa e che mi manca tantissimo. Quindi mi sono inventata questo personaggio un po’ intellettuale e un po’ (forse troppo) libera di fare quello che avrei fare io quando abitavo lí.”

Giorgia: “ Ma per riprenderti la vita in Italia la mandi in Egitto? E secondo te quali sarebbero i limiti della libertà?”

Ana: “ Prima di partire dall’ Italia per tornare in Argentina volevo andare ad Istanbul per conoscere il mondo arabo, ma mi sono rotta una caviglia e quindi ho passato i miei ultimi giorni in Italia con la gamba in alto. Avevo già il biglietto , ho preferito non fare cambiamenti e allora sono rimasta con la voglia di esplorare questo mondo cosí diverso. Adesso sarà Giulia a raccontarmelo. Speriamo…”

Giorgia: “ Continui però a non raccontarmi niente di lei…”

Ana: ”Hai ragione! Ma cosa vuoi sapere esattamente?”

Giorgia: “ Per esempio: quanti anni ha? Come l’hai conosciuta, che cosa ti ha colpito di lei, perché hai scelto proprio lei…io per esempio ho scelto Sally perchè cammina veloce e anche perché si è dichiarata stufa di fare la guerra (contro chi? A che guerra ti riferisci?). Ma so che non basta, per questo è come se mi si stesse rivoltando contro.”

Ana: ”Giulia ha trentacinque anni. L’ho conosciuta mentre camminavo sul lungolago, mi é venuta in mente con il vento delle Ande. Mi ha colpita la sua voglia di conoscere il mondo ma anche il fatto che é andata a vivere in Italia quando aveva quindici anni, si sente piú europea che latina e sa gestire meglio di me i contrattempi; é piú socievole. Il nome l’ho scelto per la canzone di John Lennon Julia.”

Giorgia: “ Va bene Ana. In questo sforzo di trasparenza i personaggi che abbiamo tirato fuori perché ci aiutino ad esprimere qualcosa che abbiamo dentro, qualcosa a volte inconfessabile anche a noi stesse, adesso sembra che ci stiano sfuggendo di mano. Un bel casino, Ana!”

Ana:” Ti propongo di lasciarle un po’ in pace e vedere cosa combinano da sole.Ti va?”

Giorgia: “ Bell’idea. Limpida e chiara come il tuo Lago Argentino.”

Il dialogo procede fluido e disinvolto. Consiglio comunque di vigilare un po’ il registro: pur trattandosi di un rapporto amichevole, pur trattandosi a volte di sfoghi e confidenze, attenzione a qualche trascuratezza sintattica o a qualche frase un po’ involuta. Molto ben inserito lo spunto “trasparenza”, appropriato alla vostra intenzione di approfondire e chiarire i modi e le ragioni delle vostre invenzioni. Anche l’ uso del paesaggio patagonico come di un aiuto a chiarire, a pulire e dare spazio alla consapevolezza mi sembra ottimo. Coraggio, avete intrapreso una strada interessante! Complimenti anche per la continuità dell’ impegno

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