Da un Paradiso all’altro

DA UN PARADISO ALL’ALTRO

La seconda settimana di questa straordinaria avventura si è conclusa. 
Come si può immaginare si tratta di giornate così intense e ricche di avvenimenti che mi trovo a dover sintetizzare tutte le emozioni che mi travolgono. 
Prima di tutto voglio ricordare le bellissime persone che ho conosciuto: la professoressa Carla Forno, direttrice dell’istituto Alfieriano di Asti, appositamente venuta a Buenos Aires per tenere delle interessantissime conferenze a cui ho avuto la fortuna di partecipare. Abbiamo potuto, tra un impegno e l’altro, passeggiare un po’ per la città ed instaurare una bella amicizia che sicuramente continuerà. Inoltre ho incontrato alcune validissime insegnanti che, come in Italia, si prodigano per il loro lavoro. L’Argentina sta vivendo un momento davvero difficile di crisi che, prima di essere economica (come abbiamo modo di leggere e vedere noi dall’Italia), è una crisi sociale e politica. Le manifestazioni in piazza sono all’ordine del giorno, molte scuole e facoltà universitarie sono state occupate dagli studenti che si battono perché vedono i loro diritti seriamente minacciati. Quindi persone come la Professoressa Nora Sforza e Claudia Fernandez sono veramente encomiabili nelle loro attività per diffondere le cose belle come la letteratura italiana. 
Ho assistito ad alcune lezioni che mi hanno affascinato, tra cui una alla Faculta de Filosofia y Lettere in spagnolo su Eugenio Montale e soprattutto una Letio Dantis all’Istituto Italiano di Cultura sul XXIII Canto del Paradiso che mi ha lasciato senza fiato. 
Dal Paradiso dantesco sono passata al Paraiso del Teatro Colon per la rappresentazione del balletto mirabilmente eseguito di Romeo y Julieta (musiche del maestro Prokoviev). Il Paraiso si chiama così perché è l’ultimo ed estremo anello di questo teatro sublime dall’acustica perfetta. 
In mezzo a tanta bellezza sono riuscita a visitare anche il Parco della Memoria dei Desaparesidos durante l’ultima, forse troppo recente, dittatura militare della seconda metà degli anni ’70. E anche il Museo della Mecanica e della Memoria anch’ esso, allestito nei padiglioni dove poco più di quaranta anni fa sono stati rinchiusi, torturati e uccisi più di 30000 esseri umani. Testimonianze di un passato prossimo con cui è ancora difficilissimo fare i conti. 
Continuate a seguirmi sul sito ilviaggiodigio.it dove chi vuole potrà approfondire questi argomenti e non solo.

3 pensieri su “Da un Paradiso all’altro

Rispondi a felice albrighi Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.