Incomincio a fare i conti con il fatto che mi manca molto casa mia e tutto il resto e che ormai, dopo sei mesi, secondo i miei parametri un po’ sfalsati è “quasi” ora. Ho deciso che nelle grandi metropoli ci sto meglio che nei piccoli paesi, che qui in genere sono molto poveri. Soprattutto l’anonimato che si respira nelle grandi città mi mette a mio agio. Mi piace immergermi nella quotidianità e anche nel caos, confondermi tra la gente. Quando poi qualcuno mi ferma per chiedere informazioni, la mia soddisfazione raggiunge altissime vette.