L’uomo senza naso

Una cosa che devo raccontare del ritorno da Iguazú. Mattinata di diluvio e di lettura tranquilla in camera. Poi spunta il sole e io devo andare. Potrei camminare a piedi ma l’umidità è le strade acciotolate mi fanno desistere. Così taxi con senso di colpa. Sull’autobus la partenza è meravigliosa: sono l’unica passeggera in posizione super strategica. Paesaggi bellissimi nel tardo pomeriggio verso il tramonto. Molti posti di blocco. A Misiónes, il capoluogo di regione, ora di cena, il bus si riempie. I due nei sedili a fianco al mio sono una signora sorridente di origine spagnola e suo marito più anziano con un grosso cerotto sul naso, naso che sembra inesistente. Il cerotto gli passa sugli zigomi come quelle cannule che spingono ossigeno, creando un’immagine alquanto inquietante. Il signore ha in più una vistosa crosta sulla fronte, e come è ovvio respira in modo rumoroso; indossa una giacca lunga di pelle nera che non si toglierà mai per tutto il viaggio. Nonostante questa a dir poco spaventosa descrizione, sorride sempre, parla sereno con la moglie e attacca subito discorso con la sua voce catarrosa, dei suoi viaggi in Italia, interessato ai miei. Gentilissimo e curioso, mi offre da una vaschetta di plastica una specie di cima alla genovese (rotolo di carne e verdura fredda, il cui nome argentino ho immediatamente dimenticato). Mi servo con le mani. All’ennesimo posto di blocco non ripartiamo più, ed io in posizione privilegiata assisto alla cattura di due contrabbandieri di droga (ne vedo i pacchi, almeno 6/10 kg, dalla gendarmeria sotto di me, una stanza con grandi vetri). Aspettiamo e aspettiamo. Il signore col cerotto sul naso scende a fumare. Infine arriva una volante che carica i criminali ammanettati: dei ragazzini che sembrano non avere neanche vent’anni. Il signore col cerotto sul naso inesistente è de La Plata, e all’arrivo a Buenos Aires, alla stazione chiamata Retiro, si profonde con sua moglie in saluti e auguri. Sempre sorridenti e gentilissimi. 

10 pensieri su “L’uomo senza naso

  1. Ciao Gio. Con i tuoi racconti e le immagini scopro un paese di cui sapevo pochissimo. Luoghi belli a me sconosciuti. Ogni sera è un appuntamento con il tuo viaggio che diventa anche il nostro. È un percorso molto intenso e bello. Anche faticoso? Non sembri mai stanca! Ma sì forse è la routine che stanca . Sono stanca ma la sera viaggio in Sudamerica!!! Buon viaggio!

    1. Ciao Daniela! I tuoi commenti mi fanno sempre felice! Una delle cose che mi riempie di energia è lo straordinario senso di libertà! Questa è la prima cosa che vorrei trasmettere e che mi voglio assolutamente portare a casa! Besos. 😘

  2. La cosa fantastica del viaggiare è incontrare tantissime persone interessati che riescono a colorare i giorni con la loro presenza. Tuttavia, è importante avere anche delle giornate più tranquille per evitare di andare in sovraccarico.
    Mi piacciono immensamente le tue descrizioni ironiche sulle persone che incontri nel tuo meraviglioso viaggio.Non manca però una punta di amarezza nella descrizione dei ragazzini contrabbandieri ammanettati.
    Divertiti cara,non ti stancare e torna a Vulcano più pimpante che mai! Un grosso bacio.

  3. Ho letto il siparietto dell’uomo senza naso. Certo che ne conosci di esempi di umanità varia nel tuo viaggio! Mi sembra comunque che finora hai incontrato persone affabili, al di là del loro ceto sociale ( a parte i trafficanti di droga…)

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