Il filo di Arianna n.5

DESCRIVI UNA PERSONA CHE INCONTRI SPESSO MA CON CUI NON HAI UN RAPPORTO PARTICOLARE

Corro tanto, quasi tutti i giorni almeno un’ora e mezza. Durante le mie sgambate incrocio molto spesso un signore in bici, entrambi alziamo un braccio in segno di saluto, niente di più.

È un uomo di una certa età, la sua bicicletta è sportiva. Ha alcuni segni inconfondibili: il primo è che nonostante la bici sportiva che richieda la postura a schiena abbassata, lui procede ad una lentezza esasperante. Anche con un mezzo pesante e da passeggio sarebbe difficile pedalare con tanta lentezza. Inoltre quando ci incrociamo è evidentissimo il fatto che ha un forte tremore alle braccia, così forte che è strano non sbandi. Sono anni che lo vedo: sempre uguale, in tutte le stagioni, più o meno sempre alla stessa ora. Però i particolari del suo viso non li conosco, dal momento che indossa un paio di occhialoni scuri, tanto che se lo incontrassi in un altro contesto, magari al supermercato, non credo sarei in grado di riconoscerlo. Anche il suo abbigliamento lo copre eccessivamente, come se viaggiasse in incognito.

Eppure in quel braccio tremolante alzato alla solita lentezza io riconosco un amico.

Bel ritratto, di una vitalitá fulminante. Sembra di vederlo, Giorgia

DESCRIVI UN ADOLESCENTE

Ne frequento molti, vista la mia occupazione, quindi traccero’ un mio ritratto ideale, un po’ come Fidia per la sua Venere.

 Innanzitutto è un maschio. Acconciatura curata, capelli castani, probabilmente ci perde un certo tempo davanti allo specchio . È un ragazzo alto dal fisico atletico ma raramente si sente a suo agio  in questo  corpo che cambia così in fretta, emanando odori sgradevoli per non dire vere e proprie puzze. Per quanto riguarda l’abbigliamento, che per lui ed i suoi coetanei ha una valenza fondamentale e primaria di cui si potrebbe parlare a lungo, devo ammettere con tristezza che per me è uno dei misteri più grandi. Lo vedo sempre vestito uguale, con gli stessi pantaloni, la stessa maglia, le stesse scarpe da ginnastica abbastanza sformate, lo stesso giubbotto; il tutto indossato con una certa disinvoltura noncurante ,mentre sappiamo che si tratta di un´apparenza; mi auguro che almeno si cambi con più regolarità mutande e calze. Un altro aspetto di estrema rilevanza è l’andatura: ore di esercizio per essere dinoccolato con quel certo non so che, dando sempre l’impressione di avere tutto sotto controllo, di non avere fretta, di essere scazzato al punto giusto. Ma quello che mi fa davvero impazzire è il suo sguardo: nei suoi occhi scuri c’è un universo intero. Paure celate, insicurezza mascherata da una leggera arroganza, una dolcezza e una sensibilità straordinarie. Il mondo gli appartiene e lui non lo sa.

Sia la parola “scazzato” che l´espressione “ mi fa impazzire” meriterebbero essere spiegate e rese esplicite.

2 pensieri su “Il filo di Arianna n.5

Rispondi a Daniela Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.