Grazie ad una mia cara amica che vive a Buenos Aires, ho l’opportunità di seguire un corso di scrittura creativa a distanza. Ecco il mio contributo.
UN LUOGO DOVE ESSERE FELICI
Qui ed ora. Oppure: in alcune nuotate, mentre le bolle partono dal fondo tra le rocce della spiaggia di levante detta Acque Calde di Vulcano, e ti attraversano il corpo e tu assapori la bellezza ineffabile del momento.
Oppure: nell’estrema libertà della casa, nella sensazione del ritorno alle radici dopo un lungo viaggio.
Oppure: nell’abbraccio e nell’ascolto degli amici.
RITRATTO DI UNA PERSONA IN VACANZA
Ho la fortuna di osservare moltissime persone in vacanza. Passo le giornate estive sulla strada principale dell’isola di Vulcano, alle Eolie in Sicilia, si chiama Via Anna Magnani. Aiuto da molti anni un mio amico di lì cercando di vendere biglietti per escursioni turistiche in barca, quindi sono nella condizione ideale per tratteggiare un profilo dell’italiano in vacanza ad Agosto.
Ha tra i cinquanta e i sessant’anni, è un uomo. Molto abbronzato, quasi sempre in costume da bagno, spesso scalzo, aspetto leggermente trasandato, libero dalle costrizioni della città. Al mattino gli piace passare in edicola, comprare i giornali e leggerli con calma sulla panchina all’ombra, magari bersi un caffè al Geco Bar. E da qui iniziare la giornata con tante chiacchiere con gli amici nuovi e quelli di sempre. Ama il mare, pescare, nuotare e andare in barca. Quando è in spiaggia non si sdraia mai a prendere il sole o sotto l’ombrellone. Sta in piedi, magari sul bagnasciuga e lo trovi sempre intento a parlare con qualcuno. Ha i baffi e gli occhi azzurri, il sorriso e la risata facile. A volte si fa dei bagni colossali con le sue figlie in mezzo ai cavalloni.
QUELLA VOLTA CHE HO FATTO LA COLONSCOPIA
Chiunque mi conosca un pochino sa della mia paura quasi irrazionale per gli esami clinici, il dolore, le malattie. Due anni fa mi sono decisa a fare la colonscopia. L’ho prenotata a Maggio per il 25 Settembre e sono stati tutti mesi di ansia e preoccupazione. Ho incominciato a raccogliere centinaia di testimonianze, per arrivare alla conclusione che ognuno è diverso dall’altro e comunque diverso da me. Chi non ha sentito niente ed anzi si è addormentato trasportato dalla sedazione, chi ha sofferto come un cane. Quando hanno incominciato a dirmi “meno male che non hai avuto figli, altrimenti il parto ti avrebbe fatto morire!”, ho deciso che è inutile chiedere di essere sostenuta e compresa per la mia paura. Paura del dolore e terrore dei tumori.
Ho passato la domenica precedente a casa facendo la preparazione: tre o quattro litri di una soluzione da bere, senza mangiare niente. Lunedì mattina mi ha accompagnato all’ospedale la mia vicina, perché si sono raccomandati che per tornare a casa non avrei potuto guidare (mamma mia!). Ho preso dei calmanti che non mi hanno calmato, implorato l’infermiera di farmi la sedazione più profonda che potevano, ma nonostante tutto ero una corda di violino, non riuscivo a rilassarmi. Nella mia testa, sdraiata sul fianco sinistro e tenendo la mano alla gentile infermiera, le immagini del dolore, sedute di radio e chemioterapia, interventi chirurgici, morfina e infine la morte. Finalmente è arrivata un’altra dose di sedativo ma a me sembrava di sentire tutto lo stesso. Quando l’infermiera mi ha detto guardando il monitor che ero bella dentro come fuori non credevo alle sue parole, convinta che mi stesse blandendo. Invece l’esito della colonscopia è stato completamente positivo, cioè negativo, insomma non ho proprio niente che non va negli intestini.
E’ difficile spiegare l’enorme felicità che mi ha invaso da quel momento: una gioia di vivere in pienezza, senza perdere un attimo, senza rimandare, godendo delle attese, degli amici, della bellezza, del mare, delle stelle, della scuola, di tutta l’esistenza.
Da quel giorno ho iniziato a programmare il mio grande viaggio.
Sorella, mi hai fatto piangere. Sono sicura che sarebbe venuto sempre in vacanza a Vulcano. E, nel caso non ci fosse, avrebbe costruito un campo da tennis tutto per voi. 😘
E comunque sulla spiaggia ci sarebbe stata anche una signora con i capelli neri e un ciuffo bianco sulla dronte, rigorosamente sotto un ombrellone, con la crema protettiva e il libro più spesso che sia mai stato scritto… magari il tuo. 😍