Il filo di Arianna n.8

Un inizio promettente o una vera e propria catastrofe?            

Direi che al mattino presto l’inizio della giornata non parte quasi mai con l’umore giusto. La sveglia suona sempre alle 6:48; tutte le sere Enrica, una delle due amiche che vivono a Genova insieme a me per studiare e cercare di prendere il diploma, mi dice: “Sei e quarantotto capo? “ E io ormai mi sono abituata al gioco. Uno sciocco rituale per cercare di esorcizzare questo strano periodo della vita che si chiama adolescenza e che con inizi poco promettenti a volte si preannuncia con vere e proprie possibili catastrofi evitate. Tutte le mattine il mio primo pensiero è: meno male che domenica posso dormire! Un senso di sconforto e di tristezza mi attanaglia ormai da anni. Ma solo al mattino presto, poi passa. Come mi diceva la mamma per consolarmi da bambina:”È tutto passato…. “

Ascolto sull’autobus “La vita è adesso”di Claudio Baglioni e sono molto speranzosa. Leggo “Innamoramento e amore” di Francesco Alberoni e penso che sia proprio così, finalmente sto crescendo. Però che paura a volte! Vorrei iscrivermi all’università e studiare solo quello che mi piace. Vorrei insegnare. Potrei iscrivermi a Lettere l’anno prossimo…

Cosa proveresti se fossi seduto al posto di San Girolamo, nel suo studio raffigurato da Antonello da Messina?

Mamma mia come sono scomoda! Rigida come un palo, con un gran mal di schiena, sono costretta a posare per questa cosa che neanche mi andava di fare. Con lo sguardo sbircio Antonello sperando che finisca presto. Non è che non mi piaccia studiare ed applicarmi con devozione e costanza nella ricerca, ma qui a fare la bella statuina, con questa palandrana addosso, proprio no, grazie! Inoltre fuori c’è un bellissimo tramonto, ed intorno a me il pittore si ostina a ritrarre animali strani ed esotici che sicuramente simboleggiano qualcosa, ma che adesso, visto che non mi sento più le chiappe, non riesco ad interpretare.

Però certo che Antonello è bravo. Mi affascinano molto le calibrate prospettive, tanto che mi sembra di stare in un trompe l’oeil, e soprattutto i colori lucenti, smaglianti, splendidi che mi avvolgono dappertutto. Dalle piastrelle in stile siciliano, alle archi imponenti, per non parlare del legno brillante del mio studio e del marmo levigato delle colonne alle mie spalle che mi incorniciano come in quadro destinato a diventare un capolavoro.

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