Pensieri e parole n.2

Antonello da Messina, Annunziata

Impressioni immediate a partire dall´osservazione del dipinto di Antonello da Messina

La cosa più fantastica è il tessuto reso con una vividezza ed una consistenza quasi palpabile. Il manto sembra un’epidermide aliena, lucente; le macchie più scure sono la circolazione di un sangue non umano. Il viso con quella smorfietta e la mano alzata quasi ad imporre uno stop, un arrestarsi, per me passano in secondo piano. Parola chiave: sovrumano. Quest´aggettivo é molto pertinente. Suggestivo il passaggio dal sacro all´extraterrestre: persino l´irriverente termine di “smorfietta”acquisisce un senso interessante e suggerisce la limitatezza dell´umano in confronto a ció che non lo é, divino, o alieno, o ignoto che sia…brava, Giorgia!

Oggettività: Una scena di grande bellezza

Il paesaggio intorno è maestoso, immenso. Una distesa di ghiacci millenari quasi a perdita d’occhio, una metropoli vetrificata ed enorme con torri e grattacieli. Di tanto in tanto un boato in lontananza, di cui non si riesce a vedere l’origine. Altre volte le alte pareti di ghiaccio azzurro intenso si squarciano con un rumore secco, forte, e precipitano nell’acqua del lago che le accoglie creando un’onda lenta, paziente. E’ la natura grande e potentissima che comunica con noi minuscoli e spesso insignificanti esseri umani.

L’isola di Stromboli è un vulcano costantemente attivo; ogni dieci o quindici minuti circa produce delle forti esplosioni accompagnate da sbuffi di lapilli infuocati che fuoriescono da uno dei tre crateri sulla sommità a poco più di 900 metri di altezza. La “sciara del fuoco” si riversa direttamente in mare ma dall’altro lato dell’isola si trova un paesino abitato tutto l’anno da qualche centinaio di persone, da migliaia di turisti in estate. Gli uomini e le donne di Stromboli comunicano costantemente con la potenza della natura che a loro si manifesta così direttamente. Chiamano il vulcano, che è la loro casa, “Iddu”, e quando ci sono eruzioni più forti, accompagnate da terremoti, pulviscolo nero che si deposita sulle terrazze delle tipiche bianche case eoliane per giorni e giorni, semplicemente dicono “Iddu parla”. E’sempre la natura grande e potentissima che comunica con i minuscoli e spesso insignificanti esseri umani. Sta a noi interpretarla rispettandola, cercando di convivere da ospiti temporanei che si sforzano di dare un senso alla loro brevissima esistenza.

Ecco un bell´esempio di “sublime”, nel classico senso del termine

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