Pensieri e parole n.3

Renè Magritte, L’impero delle luci

Impressioni immediate a partire dall´osservazione del dipinto di Magritte

Grande pace e qualche mistero. La casa immersa nel buio e soprattutto lo stagno tremolante in cui si riflette, attirano la mia attenzione più del contrasto del cielo ancora azzurro con le sue leggiadre nuvole. E poi c’è un altro contrasto: il lampione centrale,fonte di luce, origine di qualcosa (mi ricorda un crocifisso in chiesa) e l’albero alto, nero, scuro, che aspira a qualcosa ma non riesce ad elevarsi oltre le sue tenebre. Mi accorgo che è proprio l’albero che cerca di nascondere le due finestre illuminate in cui si sta celebrando qualche rito misterioso, come nel Gelsomino notturno di Pascoli.

Parola chiave: contrasto.

Una situazione inspiegabile

“Non stringersi la mano, non abbracciarsi e comunque evitare in modo tassativo i contatti fisici.”

“Gli alunni entrano nell’istituto e seguendo il percorso indicato raggiungono direttamente l’aula e il banco loro riservato, evitando qualunque tipo di assembramento o di capannello.”

“Prof, che cos’è un capannello?”. Io cerco di rispondere in modo ironico, i ragazzi li conosco, fanno quinta e abbiamo passato insieme i quattro mesi dell’anno scolastico scorso con annessi e connessi. “Hai presente un gruppetto di persone che vicini formano una specie di capanna? Tutti un po’ accrocchiati.” A volte con qualcuno mi permetto di giocare con le parole. In questo caso  mi serve per stemperare l’emozione di questo particolarissimo primo giorno di scuola.

E mentre rileggo loro le regole e le normative di contenimento del virus mi sento a tutti gli effetti in una situazione del tutto inspiegabile, distopica, straniante.  Faccio l’insegnante e mi ritrovo ad imporre regole di distanziamento sociale, fisico, umano, che hanno veramente poco di spiegabile, molto spesso paradossali e anche un po’ contraddittorie. Io che vorrei spiegare loro la bellezza, la curiosità, magari la passione adesso mi sento come un funzionario di un regime autoritario e autocratico, e mi viene da piangere.

Ho chiamato la classe di Italiano su Classroom di Quinta “La grande bellezza” ed inserito come immagine del corso L’impero delle luci di Magritte. You’ll never walk alone.

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