Campo aperto n.2

Giorgio De Chirico, Malinconia di un pomeriggio (1914)

Carciofi. I carciofi pungono. Allora anche la nuvola di fumo bianco del treno punge? Atmosfera onirica. Il verde dominante non mi infonde speranza ma freddezza. Forse un possibile messaggio di incentivo al ritorno alla terra dopo il fallimento dell’industrializzazione?

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Ecco che è di nuovo successo. Si è trattato di un caso del tutto fortuito. Sally camminava per la strada affollata, sporca, caotica dell’ora di punta. Taxi gialli e neri strombazzanti, mashrua stipati, tuk tuk come cabine derelitte di ottovolanti a fine carriera, gente sciabattante in mezzo alle strade, tram sgangherati, negozi che offronoprodotti di ogni tipo, immaginabile e non, mercanzie accatastate, appoggiate, appese, infilate, buttate per terra, ammassate. Calcinacci (¿) ed immondizia ovunque. Ormai Sally riconosce i cani ed i gatti che incontra regularmente lungo il suo tragitto, così come alcune persone, specialmente quelle sedute su sedie macilente(temo che questo bellissimo aggettivo si addica ai corpi e non a oggetti inanimati, ma accertiamo e semmai si puó sperimentare…)sgangherate, malmesse, semidistrutte… messe fuori, all’aperto. Qualcuno la saluta perché è diversa dalla moltitudine.

Sally sa dove è diretta, cammina sempre in fretta. L’aria è fresca ed un vento a tratti violento sembra voler spazzare via il disordine totale che c’è intorno. Il cielo è terso, di un blu brillante, le nuvole lo attraversano veloci.

E poi ,finalmente, il mare.(Evviva, ecco Ungaretti!)

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