Campo aperto n.13


Antonio Donghi (Roma, 1897 – 1963), Il giocoliere, 1936

Equilibrio. Equilibrista. E’ inutile fingere, intanto la verità viene sempre a galla. Andare oltre le apparenze. Manca la prospettiva. Niente ci stupisce o ci sorprende.

Ci penserà Sally a salvarla

Sally e Giulia si trovano davanti alla Biblioteca di Alexandria.  “Cara Giulia, che piacere” 

incontrarti!” 

G.“Ciao Sally!! come va? Dove mi porti?” 

S.“Sono molto stanca, ho avuto una lunga giornata e mi sembra di essere in un frullatore gigante. Avrei proprio bisogno di andare da Delice a prendere qualcosa di buono, ti va?”

G. “Anch’io sono distrutta, questi scioperi mi hanno messa k.o.! Non so cosa sia Delice ma andiamoci!”

S. “Accidenti Giulia, questa città è un gran casino, ogni tanto mi sembra di andare fuori di testa, vedo i bambolotti appesi nelle vetrine che mi guardano con gli occhi di vetro, tutti sporchi e sembra che vogliano dirmi qualcosa, ma non so cosa.”

G. “I bambolotti, li ho visti proprio questa mattina lungo le strade e ho pensato a te! Fanno un po’ impressione! Mi ricordano una bambola che c’era a casa di mia nonna a Buenos Aires :  avevo paura di guardarla negli occhi!”

S. “Anch’ io cerco di nonguardarli ma sono loro che guardano me! Anzi proprio mi fissano…scusami , Giulia,  penserai che sono matta…”

G. “Cosa pensi che succederebbe se li guardassi negli occhi? Di cosa hai paura? Da piccola io avevo paura che quella bambola mi leggesse i pensieri”

S. “Ho paura di tutto, mia cara: di lasciarmi andare, della solitudine in mezzo a questa folla  di gente sporca e derelitta che dorme buttata per terra. Sai, ce ne sono un monton, come dite voi in Argentina: famiglie intere, bambini compresi. Ed inoltre c’è quella entusiasta della Prof Giorgia che mi fa venire un nervoso…”

G. “Ho visto un sacco di gente per strada, mi aspettavo una cittá un po’ piú pulita.. ma siccome vengo da Buenos Aires capirai che ci sono abituata a queste situazioni, purtroppo…  E non puoi rinunciare al tuo lavoro e tornare in Italia, devi stare per forza qui? Parlaci, con Giorgia: forse ti concederà qualche giorno di ferie per riuscire a capirese vuoi rimanere qui o tornare a casa. Io avrei bisogno di qualcuno che parli l’arabo perché quel traduttore che avevo trovato mi ha dato buca.”

S. “Ma certo! Io sto studiando un pò di egiziano alla Hallan School…”

G. “Ma non é lo stesso?”

S. “Si, più o meno: c’è l’arabo classico che è praticamente inutile se hai bisogno principalmente di comunicare, come me. Qui tutti conoscono l’egiziano diciamo parlato, una lingua colloquiale e quotidiana, ed è quello che sto studiando. Ma alla Hallan ci sono delle persone che ti potrebbero aiutare. Per quanto riguarda chiedere qualche giorno di ferie a quell’arpia non se ne parla neanche.”

G. “Mah dai! A questo punto vorrei conoscerla! Ana mi ha detto che é molto in gamba, ma se tu mi dici che è così cattiva… Anche Ana, a pensarci bene,  a volte si prende delle libertà che non mi piacciono. Io sono arrivata qua perché siccome lei abita in culo al mondo, voleva che qualcuno visitasse la terra di Ungaretti e di Giorgia.Io non ci volevo proprio venire!”

S. “Di tutti i posti al mondo mai avrei pensato di capitare qui, ed ora Giorgia non mi permette di mollare, è come se mi tenesse attaccata qui con delle catene…ah, catene d’oro per carità, tutti i comfort, eppure io vorrei scappare ogni momento, ecco perchè cammino veloce.”

G. “Dai andiamo a prenderci questo caffé che ho una fame da lupi e cosí continuiamo a fare le nostre catarsi.Ne abbiamo davvero bisogno”

Titolo suggerito : Ragazze a rischio (?), eventualmente con punto interrogativo , oppure lo stesso, ma con il punto interrogativo Ci penserà Sally a salvarla ?

Complimenti, ottima prova a quattro mani che ha fatto crescere entrambi i personaggi. Il cambiamento di punti di vista, intrecciati nella scrittura e scambiati certamente a voce, ha avuto un effetto evidente di maggior spessore e di problematizzazione delle storie.

Dal dialogo emerge la funzione di Sally : essere la coscienza emotiva di Giorgia.

Sembra che sia piuttosto l’ arrivo di Giulia a salvare Sally… ve ne siete accorte?

Una nuova informazione: esisterebbe un rapporto di lavoro tra Sally e Giorgia.Interessante! Quale sarebbe?Se invece dovesse essere solo la sua condizione di  alter ego, attenzione a parlare di ferie, perché diventa fuorviante, sarebbe meglio cercare un’ altra formula, o immagine…

Vive e credibili le forme che stanno prendendo i personaggi: le voci e i caratteri. E un punto in comune: essere dipendenti, essere le propaggini di qualcun’ altro, ovvero le scrittrici che le hanno inventate

Nota: come già detto ad entrambe, anche lo stuile colloquiale, confidenziale, amichevole e spontaneo nella scrittura a mio giudizio richiede cura e proprietà. Andate avanti nello sperimentare: dialetti, riferimenti culturali, dati della realtà, tutto potrà funzionare per questa storia a due voci su tre continenti

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