Pensieri e parole n.6

Cavaliere, ragazza e morte, Hans BuldungGrien

Emozioni e libere associazioni di idee a partire dal quadro di Hans BaldungGrien

Parola chiave: fuga

Mi colpiscono i grandi zoccoli del cavallo, il cavallo stesso in posizione centrale da cui lo sguardo si allarga subito attratto dalla figura del cavaliere che afferra (strappa alla morte)  la fanciulla, in particolare dal suo volto, spaventato e indomito. Inizialmente avevo pensato ad un rapimento, poi mi accorgo dello scheletro della morte che ghermisce gli abiti della fanciulla. Ci vuole un bel coraggio per strappare alla morte la donna amata, infatti l’uomo è spaventato ed ha paura: bisogna essere coraggiosi anche nella fuga e nella disperazione.

Prese il coraggio a quattro mani e gli disse che lo lasciava, che il lungo periodo di isolamento l’aveva portata a riflettere, a guardarsi dentro, e che questa giovane relazione, sicuramente nata da un innamoramento sincero, adesso le sembrava spenta, bruciata ( la relazione) nel giro di pochi mesi. E poi giù a piangere. La ragazza ha avuto la forza di andare a casa del giovane fidanzato per dirglielo, niente messaggi o videochiamate, però adesso vorrebbe essere a casa sua, nella sua stanza, lontano da questa sofferenza autoimposta.

Sinceramente vi dirò che per la ragazzina coraggiosa non nutro una grande simpatia, forse perché è timida e non mi ha dato il tempo di conoscerla. Ci vuole del fegato anche per fuggire, sapendo che questo comporta una certa sofferenza da sopportare e da vedere, da sentire. Vorrei solo spendere due parole per il giovane studente di filosofia al primo anno, con i suoi capelli a cespuglio, i suoi occhiali indossati apposta perché molto simili a quelli di lei, il suo sorriso. Quando la sua ragazza gli aveva detto di volergli parlare, il cuore di certo ha accelerato un attimo ma non era niente in confronto a quello che prova adesso, lo strazio del non capire, del non avere capito prima, e potersi difendere. Come se il dolore fosse una punizione divina, impostagli proprio perché tutto stava andando così bene, troppo bene. Si deve essere molto coraggiosi anche per affrontare i sensi di colpa. Carissimo studente di filosofia, vento fra i capelli e sole in faccia!

Quanta freschezza in questa storia, Giorgia! Ho appena finito di leggere “Giovanissimi”, romanzo di Alessio Forgione tra i finalisti per lo Strega, e lo consiglio a te che sei tanto vicina agli adolescenti. A me é piaciuto. Ci sono  freschezza, inconsapevolezza, disperazione in questi giovni scrittori, liberati dalle pedanterie di tanti famosi e ormai, a mio giudizio, “vecchi”, bruciati insomma ( leggi Veronesi). Come dici ben tu “Vento tra i capelli e sole in faccia!”

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