Pensieri e parole n.6

Hokusai, Vista del Monte Fuji

Impressioni immediate a partire dall´osservazione del dipinto di Hokusai

Un giorno visiterò il Giappone e sarà come entrare in un altro mondo, in un’altra dimensione.

So che all’inizio, ma anche durante e probabilmente alla fine sarà molto dura. Per noi latini resta sempre qualcosa di inafferrabile, di incomprensibile per una mente che cerca di non perdere il filo… invece quello che ci insegna il Giappone credo sia proprio questo: perdersi.

Stava camminando abbastanza rapidamente verso il centro di Cordoba in una giornata molto calda. Ci sarà una visita guidata alla città sotterranea a cui vuole partecipare. E’ un periodo della sua vita molto buono e stimolante, sta vivendo emozioni grandiose, dall’altra parte del mondo per coronare un sogno, assolutamente determinata ad arricchirsi in esperienze nuove e diverse, studiare quello che la appassiona e la incuriosisce, conoscere nuove persone interessanti e poter spendere tutta questa ricchezza per migliorarsi, condividere e magari diffondere un po’ del suo entusiasmo. Non le piace molto quando paragonano il suo viaggio ad una vacanza.

Mentre sta cercando di capire le spiegazioni della guida riceve un messaggio: è come se il mondo intorno si allontanasse e si sfuocasse, il cuore accelera leggermente, le mani sudano. Il messaggio è di una persona che ha conosciuto a Buenos Aires che in tono amichevole ma anche intimidatorio le dice di avere letto per vie traverse cose scritte da lei sul suo conto assolutamente false, fuorvianti ed inappropriate. Aggiunge di cancellarle immediatamente dal suo blog personale se non vuole rischiare una denuncia.

Ma come è possibile? Come è potuto succedere?

Ha scritto sulla sua pagina, dove è convinta di potere registrare in maniera del tutto libera le sue impressioni, non è un’odiatrice seriale e neanche una criticona o polemica; cerca di stare attenta alle parole, non usa un linguaggio scurrile, violento, anzi è sempre stata convinta di riuscire a descrivere in modo abbastanza chiaro una situazione o una persona, senza dimenticare una leggera ironia. Eppure adesso questo signore colto, interessante, di cui tra l’altro è convinta di non avere scritto niente di male o di offensivo, la spaventa con quel messaggio. Tutto quello che lei aveva voluto dire era semplicemente che la conoscenza di quel professore le aveva fatto piacere, che le cose di cui avevano parlato erano state interessanti, eppure…

Altro che incomprensione! Qui si tratta addirittura di rischiare una denuncia. Mamma mia, ed è anche dall’altra parte del mondo da sola.

Che spavento ragazzi! Eppure anche da queste brutte esperienze si può imparare qualcosa: che gli amici ti possono confortare, capire ed essere vicini anche a distanza, che la libertà di espressione è un bene preziosissimo e che le parole possono anche del tutto involontariamente fare male a se stessi e agli altri.

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