L’ infinito. Bianco. Mai pensato che si potesse rappresentare l’infinito con un unico corpo di due esseri umani uniti. Vorrei non avere il seno come Masha, il mio lo trovo ingombrante. Invece in questa immagine è tutto essenziale e necessario.

SORELLE

Mi hanno raccontato che da piccola mia sorella si buttava per terra e dava la colpa a me, più grande, di averla fatta cadere. Tra questa immagine ed il milione di altre che affollano la nostra esistenza c’è un oggi che da continuità.

LASCIARE QUALCOSA

Ora Sally è al Cairo. Cani e persone di tutti i tipi le stanno intorno. Appartiene a  una specie strana di turista, o almeno così vuole credersi. La confusione è assordante, mentre entra nelle numerose moschee che brillano come gioielli preziosi. Al loro interno uomini sdraiati riposano, nei cortili intere famiglie si siedono per terra a mangiare, l’atmosfera è incantata, sospesa.

A chi bisognerà lasciare scivolare la mancia ( l´elemosina?) nelle mani sudate? Prova un senso di inadeguatezza, di essere fuori posto, mentre si toglie le scarpe e passeggia con lo sguardo rivolto verso l’alto.

Tutti a fare fotografie.

Una ragazza le si avvicina discreta, quasi umile. Chiede di  fare una, due, tre foto insieme a Sally. Affiancata , stretta a questa strana signora così diversa da lei, la giovane è quasi adorante, mentre le poggia un delicato, dolcissimo bacio sulla guancia, come se fosse destinato a una reliquia o una divinità.

Sally turbata ora ha tanta voglia di tornare a casa.

Il testo nella sua brevitá che é anche un po´ermetica é molto suggestivo.

 L´alteritá é omnipresente e interpella il lettore a ogni frase.  Ho pensato al saluto degli indiani, con le mani congiunte davanti al petto, che é rivolto al dio racchiuso nella persona salutata, ovvero nell´altro, chiunque egli sia.