Monasterio de Santa Catalina

Nel 1579, poco meno di 40 anni dopo l’arrivo degli spagnoli nella città di Arequipa, viene fondato il Monastero di Santa Caterina da Siena, nel quale donne di diversa provenienza entravano per diventare monache. Fin dall’inizio, donne di diversi strati sociali entrarono al Monastero per servire come monache di clausura e non ritornarono più alle loro case. Costruito con “sillar” (una pietra vulcanica), è il più importante esempio di architettura coloniale di Arequipa. I continui terremoti che colpirono la zona furono motivo di cambiamenti nelle sue strutture, diventando una cittadella con caratteristiche peculiari dove le religiose costruivano delle celle private e vivevano una vita di clausura, isolate dalla città che le ospitava. Con questo proposito si recinto’ una parte della città vecchia. Fra le alte e spesse mura di “sillar” si conservano disegni e forme architettoniche che costituiscono un eccellente modello di fusione di elementi spagnoli e nativi. Il Monastero di Santa Catalina si trova nel centro storico di Arequipa e dopo i terremoti che devastarono questa città nel 1958 e nel 1960, fu restaurato ed aperto al pubblico il 15 agosto 1970, giorno della ricorrenza della fondazione di Arequipa. Nel Monastero di Santa Catalina visse Suor Ana de Los Angeles Monteagudo, una religiosa che fu priora del Monastero e che morì nel 1686. Nel 1985 fu beatificata dal Papa Giovanni Paolo II. Le si attribuiscono innumerevoli miracoli e predizioni ed è attualmente oggetto del culto popolare. Nell’interno della cittadella si trova la sua cella e gli utensili ed oggetti personali che utilizzò durante la sua vita ( compreso il cilicio ed altri oggetti usati da lei per la mortificazione del corpo). All’inizio del restauro del Monastero, prima della sua apertura, si trovarono sparsi in tutta la sua estensione, una grande quantità di oggetti preziosi come fini servizi di ceramica e pianoforti d’epoca, ma soprattutto una grande collezione di quadri principalmente di motivi religiosi, di esponenti della pittura del Vice Regno del Perù. Circa 400 opere ricevettero un procedimento di conservazione per potere essere esposte nella Pinacoteca. Il lavoro di mani esperte ha restituito all’Osservatorio di oggi, una collezione di straordinario valore artistico e storico. Le principali opere sono esposte in due immense sale con alte volte a botte, disposte a forma di croce. A fianco, un’altra arcata più piccola completa l’unità architettonica dedicata al Museo. Nella Pinacoteca si può osservare una delle mostre più importanti dell’arte religiosa del continente, in particolare un’ampia collezione di pitture della cosiddetta Scuola di Cusco, massima espressione della fusione di due culture: l’incaica e la spagnola. L’apertura del Monastero di Santa Catalina quasi 50 anni fa, fu un avvenimento che rese, in forma definitiva, Arequipa un centro turistico di livello internazionale.

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