“Italiana?”, “Si”, “Di che parte?”, “Del Nord, del Piemonte che significa ai piedi delle montagne”, “Allora è tutta pianura?”, “No, c’è la catena montuosa delle Alpi, però la mia città si trova in pianura, dove si coltiva un riso di altissima qualità”. “Per i risotti…”, “Come si chiama la marca?”; “Non è una questione di marca ma di qualità: il riso dalle mie parti ha il certificato di denominazione di origine garantita e protetta; il tipo Carnaroli è il più rinomato”. “Esiste una marca Agnesi?”, “Si, ma quella è pasta. Quando vai al supermercato per scegliere il riso in Italia, non devi cercare una marca ma il tipo di qualità… Oppure si può comprare direttamente dai produttori, come nelle cantine, che qui si chiamano bodegas, il vino”. “Quanto ti fermerai a Cusco?”, “Più di 15 giorni”. E via così fino ai saluti. “Assomigli molto a una cantante italiana; è un po’ vecchia lo so, però me la ricordi tanto: Rita Pavone”; “Ah… è proprio vecchia… vive in Svizzera da moltissimi anni…”… E me ne vado canticchiando mentalmente Sul cucuzzolo della montagna.