
Vincent Van Gogh Notte stellata sul Rodano, settembre1888; si tratta di uno dei dipinti della serie delle viste notturne sul fiume ad Arles
Luccicanza: e scioglievolezza. Ma questa è la mia Alexandria! Il mare è come abbracciato dalle luci dei palazzi e dei lampioni di una città che si fa liquida di riverberi, le stelle la proteggono, ci proteggono con la loro indifferenza. La solitudine qui non fa paura, siamo tutti avvolti, arrotolati da un luccichio che ci dondola in un abbraccio materno. Ed io non me ne voglio più andare via.
SPECCHIO DELLE MIE BRAME
Adesso cercherò di parlare di me. Di me stessa al presente, non al passato attaccandomi alla memoria come una fune un po’ consumata che ogni volta mi fa raccontare cose distorte da un punto di vista che la distanza di tempo puó offuscare (io relativizzerei, perché a volte la distanza di tempo puó anche giovare, attenuando le passioni e rendendoci piú obiettivi).
Al momento attuale mi ritengo soddisfatta ed alquanto appagata. Cosa potrei desiderare di più? Le meditazioni mattutine e tutte le mie cosette afflosciano l’ispirazione e mi rendono poco interessante. Eppure bramo, bramo ancora, anche se sono arrivata ad un punto in cui l’abbandonarmi, il lasciarmi andare agli eventi sembra la strategia migliore, la più praticabile. ( Comunque tutto questo visto dal tuo personale punto di vist presente, anche questo relativo, giusto?)
Allora faccio finta di non essere io quella che viene raccontata ma un personaggio inventato che parla in prima persona. Mi appare la strega di Biancaneve che si guarda allo specchio. Io sono lei. Ho delle macchie sul viso e le palpebre si sono molto appesantite, quella dell’occhio sinistro in particolare, che soprattutto nelle foto risulta sempre più chiuso di quello destro, non parliamo di quando poi sorrido. Il colore delle iridi è ancora bello, azzurro, grigio, cangiante con la luce, screziato. Ma questo non mi è mai interessato, l’ho dato per scontato. Gli occhi della giovane Biancaneve sono marroni, quasi neri, eppure brillano come le notti stellate di Van Gogh. Io non ne sono invidiosa e neanche gelosa. Perché dovrei desiderare la sua morte?
Cosa vai cercando, vecchia mia?
Sono una strega matrigna, non più giovane, che cerca, vuole e desidera ammirazione, approvazione incondizionata, in definitiva amore, ma che riesce a far poco o niente per ottenere tutto ciò, preferendo rimanere nell’ombra, assoldando dei sicari per fare il lavoro sporco, come quello stupido cacciatore.
Così mi guardo ancora una volta allo specchio, il mio viso si deforma orribilmente mentre gonfio le guance smorte, e mi faccio una solenne, enorme e rumorosa pernacchia.
Bel gioco e belle intuizioni, cara Giorgia. Ti é facile prendere la strada dell´ironia e della dissacrazione, per risolvere umoristicamente la questione del guardarsi allo specchio. C´é peró un aspetto impietoso nei confronti di te stessa, e credo che quello sia il blocco. Non odi Biancaneve ma non ami certamente né la matrigna né la vecchia strega grinzosa. Brami l´approvazione e l´amore, e tu per chi li nutri? Jajaja lo specchio psicologo da strapazzo sta solo giocando nelle mie mani, non prendere sul serio questo gioco, ma se ti va continua a giocarlo perché dai giochi, sappiamo, molto s´impara. Forse anche a scrivere. E tu scrivi sempre meglio, mia cara!
Apprezzo tanto comunque la sinceritá e la fiducia con cui ti affidi ai nostri esercizi…spericolati a volte!


